Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Dopo una Game 7 mozzafiato contro gli Indiana Pacers, Oklahoma City conquista il primo titolo NBA della sua storia con una vittoria 103 - 91 dal suo trasferimento da Seattle nel 2008. Una vittoria storica per una franchigia a lungo in cerca di consacrazione.


Shai Gilgeous-Alexander, leader indiscusso delle Finali
È stato l’uomo della situazione. Shai Gilgeous-Alexander ha ancora una volta dimostrato di far parte dell’élite NBA, totalizzando 29 punti e 12 assist in questa partita decisiva. Già MVP della stagione regolare, aggiunge al suo palmarès il titolo di Finals MVP, sigillando una stagione da sogno.


La svolta della partita: un terzo quarto a senso unico
Per molto tempo equilibrata, la partita è cambiata al ritorno dagli spogliatoi. Il Thunder ha inflitto un pesante 34-20 ai Pacers nel terzo quarto, prendendo il controllo della partita per non lasciarlo più. L’intensità difensiva, la mobilità collettiva e la precisione al tiro esterno hanno fatto la differenza.


Un infortunio tragico per Tyrese Haliburton
La finale è stata purtroppo segnata dall’uscita per infortunio di Tyrese Haliburton, vittima di una rottura del tendine d’Achille. Candidato serio al titolo di MVP della partita, ha lasciato i suoi compagni in piena battaglia. Un duro colpo che ha cambiato la dinamica della partita per Indiana.


Una generazione d’oro guidata da un progetto visionario
Questa vittoria premia un lavoro di lunga durata. Sam Presti, il general manager, ha pazientemente costruito un roster giovane, coerente e ambizioso. Intorno a Gilgeous-Alexander gravitano già talenti promettenti come Chet Holmgren, Jalen Williams e Aaron Wiggins. Sotto la guida dell’allenatore Mark Daigneault, il Thunder si afferma come una futura potenza duratura della NBA.


OKC è campione NBA per la prima volta. E tutto lascia pensare che non sarà l’ultima!