
"Enna" il nuovo album di PLK da non perdere
Il 28 agosto 2020, PLK ci ha svelato il suo secondo album solista « ENNA ». Da promessa del rap francese a nuova faccia del rap francese, il suo nuovo album è stato ufficialmente certificato disco d’oro in appena 14 giorni. Il nostro « Polak » preferito ha compiuto un’impresa con il suo secondo album. Possiamo trovare 18 tracce di "rap puro e duro", come direbbe Guillaume Narduzzi (giornalista per Konbini).
Prima di parlare dell’album, parliamo della promozione che, si può dire, è poco convenzionale rispetto a quello che conosciamo. Ha saputo innovare e attirare l’attenzione su questo album. All’inizio di agosto, dopo diversi tweet enigmatici, PLK annuncia alle prime 5000 persone che avevano preordinato la sua ultima mixtape (Mental) che un sito internet effimero della durata di 24 ore era riservato a loro. Con i loro biglietti da 500 enna, potevano accedere al sito che conteneva in anteprima il nuovo progetto di PLK.
Inoltre, un giorno prima dell’uscita del suo album « Enna », l’inizio dei suoi brani già disponibili è stato modificato sulle piattaforme di streaming. Gli ascoltatori potevano sentire questo: « Ehi famiglia, sono PLK. Ti lascio ascoltare la tua musica tranquillamente, solo per dirti che il mio album « Enna » esce. Conto su di te per ascoltarlo ». Una promozione efficace e curata per un album ricercato e riuscito.
Un anno di registrazioni, 150 tracce registrate in studio, per un risultato all’altezza delle aspettative e molto rappresentativo del lavoro svolto dall’artista. In questo album, PLK si apre molto di più sulla sua vita personale. Ci parla della sua infanzia, della sua famiglia, della sua evoluzione nella vita, con un tocco di rap alla vecchia maniera. Si può chiaramente sentire l’ispirazione delle sue icone d’infanzia. Un progetto personale fino al nome dell’album « Enna », che è la contrazione dei nomi della sua sorellina Léna e del suo fratellino Enzo « Enna ». È anche il nome della sua etichetta che si è tatuato sulle falangi della mano sinistra.
La famiglia ha un posto molto importante nella vita di PLK. È riuscito a farcelo sentire bene nel suo album. Per chi non lo sapesse, sulla cover dell’album è accompagnato dal fratellino e dalla sorellina. Si può vedere Léna che gli sussurra all’orecchio e che, nonostante la giovane età, consiglia spesso il fratello maggiore nella vita di tutti i giorni. Questi magnifici scatti sono stati realizzati dal talentuoso Mister Fifou, noto per le sue numerose cover (come quelle di Roff, Kaaris, Despo, Youssoupha, Booba, Sexion d’assaut, o anche quella del primo album di PLK « Polak »). Ha anche lavorato per Project X Paris in shooting con Bosh, Orelsan, Gunna e molti altri.
In questo album i brani sono tutti diversi e sfumati, come con « Chandon&Moët » che è molto festoso o « Pourtant » che è invece un brano molto più calmo e serio. PLK ci offre un album diretto, tecnico e potente. Possiamo facilmente immergerci nell’universo del rapper. « Enna » è circa un’ora di ascolto che fa bene alle orecchie, che scivola nell’orecchio. In questo album ogni brano è indispensabile, si percepisce ancora una volta il lavoro perfezionista dell’artista per creare un album completo e finito.
L’album ci offre collaborazioni eccezionali: Niska, Hamza, Heuss e Rimk. PLK ha steso il tappeto rosso per gli artisti che hanno lavorato con lui. Si sente bene l’impronta musicale di ogni artista mescolata all’universo di PLK.
Tra queste collaborazioni c’è il brano « On sait jamais » con Niska. Un brano intenso ed esplosivo, registrato a distanza con Niska in Marocco e PLK in Francia dal suo studio. Girato al teatro di Châtelet, il videoclip è stato disponibile su YouTube il giorno dell’uscita di « Enna ». Una rapina, il raid, un videoclip energico realizzato da Original Kid che è totalmente all’altezza del featuring. Il video è stato visto mezzo milione di volte in 24 ore.
Credit Mister Fifou
Il secondo featuring è con Heuss L’ENFOIRE che dà ad « Enna » il tocco di sax con il brano "Chandon&Moët". Heuss L’ENFOIRÉ ha lasciato un’impronta festosa all’album, come la sessione di registrazione. Secondo PKL, la sessione di registrazione « made in 92 » con Walid Sax e Heuss l’Enfoiré è stata molto animata. Per curiosità, l’instrumentale del brano non è quella originale. Ciò non ha impedito di ottenere un risultato riuscito che farà ballare più di uno.
Il featuring che segue nell’album è degno dei più grandi, PLK invita Rim’k, uno dei membri del celebre gruppo 113. Le vecchie e le nuove generazioni conoscono il Tonton del rap francese. Ha reso omaggio al rap degli anni 2000 riprendendo un verso, più che celebre, del brano « Pour ceux » della Mafia K’1 Fry: « è per i Jean Valjean, i pazzi, i ragazzi che guidano una Clio alla vecchia maniera ». È un magnifico omaggio al collettivo Mafia K-1 Fry e a chi è cresciuto con la loro musica.
Infine, per la penultima traccia dell’album troviamo Hamza, nel brano « Pilote ». Questo brano si inserisce perfettamente nell’universo di « Enna ». Inizialmente PLK doveva cantare da solo su questo pezzo, ma la seconda versione non gli piaceva. Ha quindi deciso di chiamare il talentuoso Hamza. « Pilote » è un brano particolarmente curato, i due artisti si sono trovati incredibilmente bene su questo pezzo.
Possiamo dire che è un album più che riuscito, piacevole da ascoltare, con testi curati e approfonditi. PLK ha dimostrato a chi lo aspettava al varco che il suo talento è reale e che ora fa parte dei volti imprescindibili del rap francofono. In attesa di vederlo dal vivo durante il suo tour, sarà (se tutto va bene) sul palco il 4 dicembre 2020 al Zenith di Parigi.
Credit Instagram
@plkpb
di Mélissa COMPAROT